La Sinagoga è il luogo di culto degli Ebrei. Il nome ebraico per definirla è beth hakeneset che significa luogo di riunione. Non esiste un modello architettonico per la costruzione di una Sinagoga, ma solo alcune regole generali da rispettare. Soprattutto l’aspetto esterno non ha particolari regolamentazioni. Nella storia vi sono state soluzioni molto differenti. Ciò fu dovuto a vari fattori, come la dispersione geografica del popolo ebraico, che ha risentito in tal modo d’influssi culturali ed architettonici disparati; la pressione del mondo circostante che nel periodo del ghetto proibì la costruzione di edifici sinagogali percepibili in quanto tali dall’esterno, come nel caso presente qui a Mondovì; infine l’ideologia interna delle comunità ebraiche, che dall’epoca dell’emancipazione, come reazione a cessate proibizioni esterne, ha voluto produrre edifici monumentali dalle più disparate influenze architettoniche. Quando fu istituito il ghetto a Mondovì, verso il 1724, la Sinagoga di Mondovì fu realizzata al secondo piano dell’abitazione, per rispettare il precetto religioso che vuole che al di sopra delle sinagoghe non possa essere edificato nulla. Alla Sinagoga si accede da via Vico n. 65. L’edificio che ospita la Sinagoga, unica testimonianza architettonica del ghetto cittadino, non presenta esteriormente alcun connotato che ne sveli la presenza, in quanto la Sinagoga non guarda verso la strada principale ma solo verso il cortile interno. La particolarità di questa Sinagoga è di aver mantenuto intatti gli arredi sacri settecenteschi e la loro sistemazione interna. Qui si trova ancora la tradizionale disposizione delle sinagoghe piemontesi antecedenti all’ Emancipazione (1848), con l’Aron sulla parete Est, la Tevà al centro ed i banchi disposti lungo tutte le pareti perimetrali.

Descrizione della sala principale:
la sala di preghiera, piccola di forma quadrangolare, è illuminata da poche finestre. Lungo le pareti una decorazione a trompe l’oeil simula una serie di finestre, sormontate da scritte in ebraico. Vi sono i sedili lignei dove prendevano posto gli uomini e i banchi dove riporre i libri e gli scialli per la preghiera. Al centro troneggia la Tevà, un baldacchino ligneo ottagonale intagliato e decorato senza sfarzo. L’Aron, sempre in legno intagliato e dorato, si trova tra due finestre che si aprono sul loggiato. Le ante dell’Aron sono decorate dall’immagine in bassorilievo del candelabro a sette bracci acceso (Menorà) e si aprono fra una coppia di colonnine tortili. Una cancellata in ferro battuto chiude lungo i fianchi la predella d’accesso all’Aron. Un lume denominato Ner Tamid (luce perenne) pende davanti all’Aron ed altri lumi di foggia ottocentesca scendono dal soffitto in vari punti della sala. La volta è dipinta di colore blu ed il pavimento è in doghe lignee disposte a ottagoni concentrici.

Sale adiacenti:

  • matroneo: dal pianerottolo di accesso alla Sinagoga si può uscire sul ballatoio che conduce alla sala del matroneo, destinata ad ospitare le donne durante le funzioni religiose, essa è stata ricavata aggiungendo un vano all’edificio originale per cui le due finestre che originariamente guardavano verso il cortile oggi si aprono verso il matroneo;
  • aula scolastica: dal matroneo si prosegue nell’aula scolastica, ancora con i suoi arredi originali, anch’essa ricavata aggiungendo un vano in più;
  • loggiato: infine si accede ad un loggiato che ospita il retro del vano dell’Aron, chiuso con vetrate in tempi più recenti.

Per quanto riguarda la struttura interna di questi edifici, come ed anche nella Sinagoga monregalese, si devono considerare tre elementi fondamentali. Il primo elemento è l’Aron ha-kodesh che significa Arca Santa; è un armadio posizionato sempre sulla parete Est (verso Gerusalemme), ciò implica quindi che le Sinagoghe sono orientate. Sopra l’Aron si trovano sempre le Tavole della Legge cioè i Dieci Comandamenti. Al suo interno l’Aron contiene il rotolo di pergamena della Torà (Torà significa legge). La Torà, scritta a mano in ebraico biblico, è costituita dai primi cinque libri della Bibbia dell’Antico Testamento, quelli definiti Pentateuco e scritti da Mosè. Il secondo elemento è la Tevà, il leggio, si trova in questa Sinagoga al centro subito davanti all’Aron, nella Tevà il rotolo della Torà viene srotolato per essere letto. Il terzo elemento è il matroneo, dove le donne, quando c’è la funzione, siedono separatamente dagli uomini. Il matroneo nasce per non disturbare gli uomini che durante la funzione del sabato mattina stanno obbligatoriamente in Sinagoga anche quattro ore consecutive, mentre le donne possono andare via prima della fine della funzione oppure possono arrivare in ritardo.