Questa Cappella venne eretta forse per un voto fatto durante la pestilenza diffusasi nel 1350, detta “morte nera”. Si trova all’entrata del capoluogo proprio come sentinella che avrebbe dovuto impedire l’ingresso del contagio fra le case dell’abitato. In origine era orientata ad est ma, con il passare del tempo, ha subito delle modifiche all’orientamento e alla struttura. Infatti il pavimento in terra battuta è stato rialzato di un metro e mezzo per adeguarlo al livello della nuova strada, fino a ricoprire gli affreschi delle parti inferiori delle pareti.

Appena entrati, nella parete di fronte si notano le immagini ammonitrici della Morte, che non risparmia nessuno, né il potente, né l’uomo di chiesa. Solo il Cristo le sfugge,  l’unico vincitore sulla morte. La soluzione per essere protetti dal morbo è confidare in San Sebastiano e San Rocco, supplici davanti alla Madonna, dipinti sul pannello centrale. A destra di questo la Morte atterra con la lancia un uomo di chiesa mentre il prelato cerca di invocare clemenza alzando una mano. Alla sinistra un nobile guerriero atterrato dalla spada della Morte, piega il ginocchio in atto di sottomissione. In basso, a sinistra dell’altare troviamo un soldato con elmo e lancia, sullo sfondo di un centro abitato.

La parete a sinistra dell’ingresso, su cui poggiava in origine l’altare, espone una lunetta incorniciata da motivi cinquecenteschi a girali vegetali  su sfondo nero. Al centro, nel riquadro rettangolare è affrescato il Cristo in pietà, unico vincitore della Morte, che sporge con mezzo busto dal sepolcro tendendo le mani ferite dai chiodi. Alla sua destra un angelo sorregge un’esile croce; alla sua sinistra un rappresentante dei Battuti Bianchi abbraccia una pesante croce.  Immediatamente sotto al Cristo, si riconosce la Madonna fra San Sebastiano  e San Rocco. A destra vi sono San  Giovanni Battista, con la pelle di cammello e il mantello rosso, che indica l’agnello reggente la bandiera bianca crociata di rosso, assiso sul libro della legge; e S. Siro con le insegne vescovili, pastorale ricurvo e mitra, che sorregge una bibbia rossa; il cartiglio riporta la scritta “Ecce Agnus Dei” (Ecco l’Agnello di Dio).

La parete di destra non presenta affreschi. Nella parete dove è stata aperta la porta d’ingresso, vi troviamo di nuovo la Morte che continua la sua devastante “missione”. A sinistra, un personaggio in fuga stringe con forza un sacchetto di monete, ma è raggiunto e trattenuto dalla Morte. Nell’ultimo riquadro, la stessa agita un campanello, perché ha sorpreso un monaco nel sonno, vestito con il saio.  Accanto sono evidenziate le due chiavi che indicano “l’autorità di comando”.