La pieve di Santa Maria di Beinette collocabile nel panorama della prima arte romanica nel Piemonte sud-occidentale, è citata nella concessione imperiale di Enrico III° a favore del “Vescovo di Asti” datata 1041. Del 1345 è ancora la citazione del “cattedratico astense “ che segnala come alla Pieve di Beinette fossero versate le decime provenienti da altri siti. Nel 1583 Mons. Gerolamo Scarampi , (vescovo di Nicomedia) , visita Beinette e le sue chiese e più tardi, siamo nel 1788, il prete Don Pietro Nallino, nel suo scritto “ Il corso del fiume Pesio “ parla della Pieve che sta subendo diversi rimaneggiamenti al fine di renderla più consona alle esigenze dei fedeli. Nei pressi della chiesa e nelle immediate vicinanze in passato furono rinvenuti reperti archeologici a testimonianza di strutture edificatorie e di necropoli. Uno scavo risalente al 1909 condotto dal Notaio peveragnese Cav. Andrea Giubergia portò alla luce tre grossi tronconi di stele funeraria ; risale invece al 1770 la scoperta di una lapide di marmo giacente presso una sepoltura , venuta alla luce a seguito dei lavori di costruzione della nuova strada per Margarita.
I due cicli di affreschi risalenti ai secoli XV il primo e XVI il secondo, non hanno ancora permesso una definitiva attribuzione dei vari quadri. In fase di restauro si è potuto raffrontare la tesi di Mario Perotti che tende ad avvicinare la pittura delle pareti con quella di Giovanni Martino Spanzotti. Sempre il Perotti nel 1981 accosta la pittura del “Ciclo Mariano della Pieve” con quella di Amedeo Albini , mentre per gli affreschi dell’abside viene chiamato in causa Jean Balejson . Studi recenti a cura di Laura Marino, Francesca Quasimodo e Laura Senatore propendono per inquadrare gli affreschi della Pieve con opere riferibili a Gaudenzio Ferrari, a Defendente Ferrari e a Oddone Pascale. Anche Jean Baleison di Demonte è spesso citato come “bottega” da cui prese spunto e acquisì le tecniche pittoriche il frescante che realizzò il ciclo mariano della Pieve. Da segnalare gli stupendi affreschi che illustrano la vita di Maria,in particolare l’Incontro alla Porta Aurea, la nascita della Vergine, Santa Caterina d’Alessandria, l‘Annunciazione, San Cristoforo, la Nascita di Gesù, la Fuga in Egitto, la Circoncisione e la Madonna in trono , imponente figura della Vergine che protegge sotto il suo manto i fedeli, qui rappresentati da vescovi, reali, popolani,contadini rigorosamente separati tra maschi e femmine.