Il Priorato nacque attorno ad un oratorio dedicato a San Biagio risalente al IX – X sec. posto alla confluenza del Brobbio e del Pesio, oggi nell’Oasi Naturalistica di Crava-Morozzo. Venne fondato nel 1014 da Eriberto di Morozzo che lo donò all’Abbazia di Fruttuaria (San Benigno Canavese) legata a Cluny. La chiesa fu ampliata nell’XI secolo. Nella prima metà del XIII secolo, abbattute le chiese precedenti, fu eretta la grande chiesa a tre absidi rotonde tutt’ora in parte esistente ma di cui si ignora quale fosse la lunghezza, mentre sulla prima cappella venne innalzato il campanile romanico in mattoni. Al momento gotico appartengono resti di colonne e capitelli, finestre e porte ogivali.
Dopo il 1454 venne assegnato al Capitolo di Mondovì e fino al 1904 il Priorato diventa parrocchia. Poi, a seguito della costruzione della nuova chiesa parrocchiale in centro paese, la chiesa del monastero si riduce a complesso rurale ad uso dei contadini che vi abitano. La vita monastica riprende nei 1973 con l’arrivo di p. Filiberto Guala, monaco trappista che grazie all’aiuto di amici e l’appoggio dei vescovi piemontesi inizia l’opera di restauro del complesso. Oggi la zona di culto è ridotta a due navate.
Una impegnativa operazione di restauro ha riportato alla luce affreschi del XV sec. La porta di accesso, di fattura recente è opera dello scultore Beppe Viada (1935-2004). Internamente, nella lunetta sopra la porta d’ingresso, si trova un Cristo di Pietà, tipico della tradizione cristiana orientale. Sulla parete della navata destra si trovano una S. Anna Metterza (con le tre generazioni in braccio: S. Anna, la Madonna e Gesù Bambino), S. Mauro, S. Antonio Abate, S. Bartolomeo e S. Bernardo da Mentone. Nel catino absidale destro è raffigurata l’Assunta (XV sec.) con le anime del Purgatorio (XVI sec.), e ai lati S. Antonio Abate e S. Antonio da Padova (XVII sec). L’abside centrale ospita Dio Padre benedicente, l’Annunciazione secondo l’incarnazione “per aurem” (tema presente anche a San Ponzio di Marsaglia e a San Nicola di Bardineto), i quattro evangelisti e profeti minori (inizio XVI sec.). Oltre una parete di divisione è emersa l’abside sinistra con l’affresco raffigurante la Madonna con Gesù Bambino che tiene in mano un uccellino (XV sec).