Il titolo affonda le sue origini nei primi secoli della Chiesa quando nel IV secolo il nobile romano Giovanni, non avendo figli, decise di offrire i suoi beni alla Vergine Maria per costruire una chiesa a lei dedicata. La Madonna gradì l’offerta e apparve in sogno a Giovanni e alla moglie la notte fra il 4 e il 5 agosto, proprio nel pieno di un grande caldo che si era abbattuto su Roma, e predisse un miracolo che si sarebbe verificato sul luogo dove doveva sorgere la chiesa. La mattina dopo i coniugi si recarono dal papa Liberio (352-366 d.C.) a raccontare il sogno, ma anche il papa aveva fatto lo stesso sogno. Si recarono allora al luogo indicato, il colle Esquilino, e lo trovarono ricoperto di neve in piena estate. Lì sorse la chiesa che fu detta “Liberiana” dal nome del pontefice, ma il popolo la chiamò da subito “ad Nives”, della Neve. La chiesa fu abbattuta al tempo di Sisto III (432-440 d.C) e la nuova imponente Basilica divenne l’odierna S. Maria Maggiore. Il culto per la Madonna della Neve ebbe subito grande diffusione e molte chiese e cappelle vennero a lei dedicate, specie in luoghi accompagnati spesso dalla neve: in Piemonte ne esistono 31, in Lombardia 19, ma anche in Campania se ne contano ben 17 a riprova della profonda impressione suscitata dal miracolo romano. Esiste anche un’altra tradizione legata al miracolo della neve in pieno agosto legata all’uso, presente in molte zone d’Italia, di attribuire alle neonate i nomi di Bianca, Biancamaria, ma anche Nives.