Gli affreschi quattrocenteschi in ambito monregalese riportano più spesso il nome del committente rispetto a quello del pittore. Per fare qualche esempio vengono citati il nobile Giustino di Monteforte 1403 (?) a San Michele, nella cappella della Madonna della Neve; Facio Turrinus ( Della Torre ), 13 giugno 1472, a Bastia, nella cappella di San Fiorenzo; Gulhermus Drochos, 1481,a Piozzo, nella cappella del Santo Sepolcro; Gulielmus Liboa, 1486 X octobris, a Roccaforte, nella cappella di San Maurizio e Blasius Fauzonus, 20 luglio 1491, a Morozzo, nella cappella del Brichetto. Come vediamo solo tre nomi ci riportano a famiglie di un certo prestigio, per lo meno conosciute attraverso documenti storici. Per gli altri dobbiamo pensare a ricchi borghesi che abbiano patrocinano un ciclo pittorico forse come ex-voto o come segno di particolare devozione, ma mai con intento puramente autocelebrativo. Accanto al nome del committente e alla data quasi sempre si trova il nome del pittore, ma nel Monregalese le firme sono assai rare, tanto che ne abbiamo solo 7 su 72 cicli. Sono citati infatti: Frater Henricus, 1 settembre 1451, a Piozzo, nella cappella di San Bernardo; Giovanni de Aimo, 18 luglio 1475, a Mondovì Carassone, nella cappella di San Nicolao; Giovanni Mazzucco, 1481, a Piozzo, nella cappella del Santo Sepolcro; Giovanni Mazzucco, 20 luglio 1491,a Morozzo, nella cappella del Brichetto; MCCCCLXXXXII DIE 24 SEPTEMB…SEGU, a Pamparato, nella cappella di San Bernardo; Antoninus Ocellus, 25 settembre 1532, a Monesiglio, nella cappella del Castello; Segurano Cigna, a Prunetto, nella cappella della Madonna del Carmine. Altre volte abbiamo solo la data come a Castelnuovo di Ceva, nella cappella di San Maurizio, con il MCCCCLIX; a Montanera, nella cappella della Madonna Lunga, con il 16 giugno 1485; a San Michele, nella cappella di San Bernardino con il MCCCCLXXXVIIII; e a Niella, nella Confraternita di Sant’Antonio, con il MDXXXVII. Il pittore più attivo nel Monregalese è Giovanni Mazzucco, la cui cronologia certa prevede la sua attività nel 1481 nella cappella del Santo Sepolcro di Piozzo; nel 1487 nel Convento dei Domenicani di Peveragno; e nel1491alla cappella del Brichetto di Morozzo. Gli viene attribuita dal Nallino, anche Santa Maria delle Vigne di Carassone.Sulla base degli affreschi certi possiamo procedere con attribuzioni attraverso analogie di stile, e coincidenze di epoca e luogo. Tenendo però ben presente che il Mazzucco doveva essere a capo di un’importante bottega pittorica, e alcuni suoi allievi potevano di sicuro affrescare in proprio, ma alla “maniera di…”.L’altro nome certo è quello di Segurano Cigna di Ceva che, antecedente al Mazzucco, operò per lungo tempo nel Monregalese.Importante ricordare anche Rufino d’Alessandria che nel 1410-1415 affrescò alcune parti dell’ex parrocchia di Santa Caterina a Villanova. Egli è il capostipite di quella serie di pittori che ripeteranno gli stessi schemi da lui derivati dai pittori pisani (Giovanni da Pisa e Turino Vanni), attivi a Genova e Savona fino al secondo decennio del ‘400; modelli fortemente improntati ad un gusto tardo-gotico, ornato ed elegante.Dobbiamo inoltre ricordare che la pittura Monregalese del XV secolo è una pittura tardo-gotica, dove le novità franco-fiamminghe introdotte da Donato de’ Bardi in Liguria, non attecchiscono.