Le scene dell’Inferno e del Paradiso sono magistralmente rappresentate dai due cicli della Madonna della Neve di S. Michele e S. Fiorenzo di Bastia. E’ stato rilevato come i cartoni per l’Inferno siano gli stessi anche se capovolti. Ora soffermiamoci su alcuni aspetti: la grande Bocca del Leviatano dove precipita la Cavalcata dei Vizi è quasi certamente la trasposizione pittorica di una macchina teatrale. Durante il Medioevo era infatti consuetudine recitare le Sacre Rappresentazioni, che avevano quasi sempre come soggetto il Giudizio universale, sul sagrato delle chiese. Per Mondovì possediamo il testo di una di queste Rappresentazioni “Lo judicio de la fine del mondo“ del 1510, dove si recita il ritorno glorioso di Cristo e il Giudizio universale. Forse non venne mai rappresentata ma denota l’attenzione, anche nella nostra zona, a questi temi detti dei “Novissimi”. Da altre fonti sappiamo come venisse rappresentato l’Inferno ed in particolare la Bocca dell’Inferno: una ingegnosa macchina che apriva e chiudeva la bocca, sputava fuoco e fumo, ed era ricoperta di scaglie verdastre. Le varie scene delle Sacre Rappresentazioni erano poste, per essere ben visibili, sopra carri rivestiti da stoffe dai colori simbolici (forse i velari,al di sotto di tante nostre scene pittoriche, le ricordano). La Gerusalemme celeste è certamente di altro impatto emotivo: luce, splendore, decine di santi e beati, angeli musicanti e al centro la Trinità che incorona la Vergine quale Regina del cielo e della terra.