Nel 1574 la chiesa Parrocchiale, sotto il titolo di San Michele, sorgeva fuori dall’abitato, sul luogo dell’attuale cappella di San Giuseppe, all’altezza della strada che porta alla borgata Valoria. Tuttavia, per comodità, le celebrazioni si svolgevano nell’abitato, nell’oratorio di San Bernardo. In un periodo che va dal 1587 al 1590 questo oratorio diventa la nuova chiesa parrocchiale. Scompare così il titolo di San Bernardo lasciando il posto a quello di San Michele. La torre medioevale di Clavesana, addossata all’antica cerchia muraria, e presumibilmente contemporanea all’antico castello del XII sec. distrutto da Napoleone, in primo tempo adibita a torre di avvistamento, viene quindi trasformata in campanile per questa nuova parrocchiale. La vecchia parrocchia, attorno a cui c’era il cimitero, viene restaurata e intitolata a San Giuseppe nel 1674.
Il nuovo edificio sacro del XVI sec. viene poi abbandonato nel 1763, data la sua precaria situazione statica. Scartata l’ipotesi di restauro dell’edificio esistente si decide la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale su progetto dell’architetto abate monregalese Francesco Giuseppe Trona, tuttora agibile in piazza Vittorio Emanuele. La nuova chiesa viene consacrata il 10 agosto 1773. Il grande edificio barocco presenta facciata in laterizio e campanile intonacato. Nella facciata si sovrappongono due parti, quella inferiore più larga e quella superiore più stretta e la parte a doppia altezza sopravanza le due parti laterali basse. Le coppie di paraste degli ordini sovrapposti ai lati del portale e del finestrone, sporgono insieme in avanti quasi componendo un contrafforte che sale in alto a spezzare il frontone. La pianta è ad aula rettangolare, conclusa dall’abside cilindrica, e nei cui lati più lunghi si innestano due cappelloni larghi e alti come la sala, ma poco profondi, affiancati da due cappelle i cui arconi di copertura sono invece contenuti nell’ordine architettonico. La copertura prevede una grande volta a botte con lunette e un grande catino librato su pennacchi sferici. Le due ridotte cappelle laterali sono dominate da altari appoggiati al fondo, imponenti nella mensa e nelle cornici che stringono tele di grandi dimensioni, di buona fattura, ma i cui autori non sono individuati. I due altari delle cappelle e l’imponente cornice dell’icona dedicatoria del coro con S. Michele Arcangelo sono di un gusto che amiamo definire “piemontese”, mentre l’altar maggiore, proveniente dalla vecchia Parrocchiale e opera di Giuseppe de Prevosti e Pietro Francesco Gaggini, entrambi luganesi ma abitanti a Genova, appare più forgiato sul gusto ligure. Nel coro si segnalano due dipinti e il coro ligneo. Nel corpo della chiesa si notano il pulpito ligneo in tinta naturale e una decorata statua lignea con la Madonna col Bambino; sulla tribuna un organo rovinato da atti di vandalismo. La sacrestia, posta tra l’abside e il campanile, ha una volta barocca originale e leggiadra.
Le funzioni di questa chiesa vengono spostate nei primi anni ’60 del Novecento nel nuovo edificio sacro costruito nella frazione Madonna della Neve, attuale parrocchia. L’antica chiesa di San Bernardo, dedicata a San Michele nel XVI sec, nel 1843 viene venduta a privati, quindi interamente demolita ad eccezione della torre che aveva svolto la funzione di campanile. La torre, acquisita dall’Amministrazione con delibera del Consiglio comunale clavesanese il 23 marzo 2011, viene restaurata nel 2014.