La nobile martire del III secolo è presente nei nostri affreschi in alcune raffigurazioni che la vedono affiancare il trono della Vergine con Bambino, come in S. Bernardo delle Forche a Mondovì. Ma è a Villanova, nell’ex parrocchia di Santa Caterina che si snoda la rappresentazione della sua vita come è narrata da Jacopo. Purtroppo gli affreschi sono molto guasti e mutili, ma dal poco che resta possiamo immaginare la grandiosità delle scene. La Santa è sempre raffigurata con la palma del martirio, la corona e la ruota, anche se in effetti venne poi decapitata poiché la ruota, per intervento divino, fu distrutta provocando la morte di molti pagani. La presenza di S. Caterina d’Alessandria, nelle nostre pitture, è assai tarda. Infatti ella è una santa della tradizione orientale ( il monastero del Sinai), e forse la sua iconografia può essere ricondotta al tentativo di riavvicinamento tra le due Chiese (Concilio di Firenze 1438) per cui operarono anche Amedeo VIII e i Marchesi del Monferrato.